A Grosseto la sesta edizione del Festival del cinema d’Indonesia

23 Ottobre 2019

Film, performance di musica e danza, incontri e dibattiti. In una parola, cultura. È il Festival del cinema d’Indonesia, che per la prima volta – la rassegna è giunta alla sesta edizione – ha sede a Grosseto: l’evento è promosso dall’Ambasciata della Repubblica d’Indonesia e l’organizzazione è curata da Imi-Indonesia meets Italy e da Balé-Casa dell’Indonesia, in collaborazione con Fondazione Grosseto Cultura. L’appuntamento è per venerdì 25 ottobre al cinema Aurelia Antica Multisala, ma l’evento avrà inizio già al mattino con la visita ufficiale della delegazione dell’ambasciata indonesiana a palazzo comunale.

«È un onore per noi – affermano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il vicesindaco e assessore alla Cultura, Luca Agresti – ospitare un evento culturale di così ampio respiro internazionale. La scoperta delle culture del mondo è un fondamento imprescindibile nella conoscenza e nell’incontro con gli altri, ma rappresenta anche l’occasione per sviluppare un rinnovato punto di vista rispetto al nostro modo di vivere. Conoscere una nuova cultura, attraverso il cinema e la danza, ci permetterà di imbarcarci in un viaggio dei sensi che ci lascerà piacevolmente inebriati».

Questa è un’edizione speciale del festival: celebra i 70 anni di relazioni diplomatiche tra l’Indonesia e l’Italia, iniziate nel 1949. Il programma – dopo l’appuntamento pubblico in sala consiliare e l’incontro con le autorità civili, religiose e militari e i rappresentanti delle categorie economiche – prevede nel pomeriggio le proiezioni a Aurelia Antica Multisala (tutte a ingresso libero): alle 15 il film “Valentine”, alle 17 il film “Battle of Surabaya” e alle 21.30 il film “Kartini”.

«L’Indonesia è forse ancora poco conosciuta, ma ha un altissimo potenziale – spiegano Jacopo Cappuccio, console onorario della Repubblica di Indonesia per la Toscana e l’Emilia Romagna, e Malina Andryani, vicepresidente dell’associazione Imi, che ha curato i rapporti con l’associazione Balé e ha tradotto i film della rassegna –. È un Paese con 270 milioni di abitanti, una superficie grande quanto l’Europa ed un Pil annuo stabilmente attorno al 5%, con enormi potenzialità. Cercare di allacciare rapporti e stringere contatti è una priorità. Per questo ringraziamo Fondazione Grosseto Cultura e il suo presidente, Giovanni Tombari, per aver avuto la lungimiranza e la generosità di accogliere questo evento e consentire un incontro che speriamo possa reiterarsi nei prossimi anni. È già un passo importante avvicinare due realtà dinamiche e aperte come l’Indonesia e la Maremma, sia per la cultura e sia per le opportunità di avviare nuovi rapporti commerciali, con reciproco beneficio».

Il festival si propone di creare un ponte. «In particolare – spiegano ancora Cappuccio e Andryani – l’obiettivo è offrire un’occasione di studio e di lavoro per i giovani nell’industria cinematografica indonesiana, in notevole crescita e in grado di consentire stage e chance di emergere per chi in Italia non le ha più. A questo proposito è già stato girato il primo film indonesiano in Italia: a Seravezza, Pietrasanta e Firenze. Ora quel film è su tutti i voli delle linee aeree Sky Team. In generale, il festival consente di conoscere una nuova realtà e di sceglierla come set con un ottimo effetto promozionale. Proprio a dimostrazione delle sinergie che si possono realizzare, da quest’anno il festival è unito con l’importante associazione “Balè: Casa dell’Indonesia” che promuove la creazione di un centro per indonesiani in Italia. La grafica del festival, di cui siamo molto orgogliosi, è stata abilmente realizzata, assieme alla parte digitale, proprio dall’associazione “Balé” che approfittiamo per ringraziare, nelle persone delle due fondatrici, Fergie Verantianes e Anindya Fitriyanti».

La giornata a Aurelia Antica Multisala non sarà solo all’insegna della proiezione dei film. Alle 19, dopo il saluto delle autorità, è in programma una performance di ballo con la celebre danza indonesiana “Lenggang Kipas”. Alle 19.40 è previsto uno spazio di discussione, condotto dalla critica cinematografica Valentina D’Amico di Movieplayer e dedicato – in linea con le tematiche trattate da alcuni film della rassegna – alla condizione femminile: parteciperanno l’assessore con delega alle Pari opportunità del Comune di Grosseto, Chiara Veltroni; il consigliere provinciale con delega alle Pari opportunità,Olga Ciaramella; la presidente della commissione Pari opportunità del Comune di Grosseto, Federica Frusoni; la presidente della commissione Pari opportunità della Provincia di Grosseto, Lucia Morucci; la consigliera di parità della Provincia di Grosseto, Laura Parlanti. Alle 21 andrà invece in scena uno spettacolo di arti marziali indonesiane, Pencak Silat, con l’esibizione del maestro Maurizio Maltese.

«Siamo pronti ad ospitare un grande evento per la nostra città – dice il presidente di Fondazione Grosseto Cultura, Giovanni Tombari – che abbiamo fortemente voluto perché siamo convinti possa rappresentare un’occasione da non perdere. Non solo per ammirare capolavori della cinematografia che difficilmente avremmo l’occasione di vedere e per assistere a performance artistiche rappresentative dello straordinario patrimonio culturale di un Paese affascinante come l’Indonesia, ma anche per offrire al tessuto produttivo locale l’opportunità di stringere un primo contatto con un’economia in pieno sviluppo come quella indonesiana, il quarto Paese più popolato al mondo, dal quale potrebbero nascere interessanti prospettive per l’export. Particolarmente importanti sono anche le opportunità in ambito cinematografico destinate ai più giovani, come espressamente previsto tra gli obiettivi del festival, e alla Maremma. Tutto lascia pensare che sia solo l’inizio di una partnership proficua».

I film in programma

Kartini: il film ha vinto numerosi premi internazionali e racconta la figura di Auy Raden Kartini che a fine Ottocento si battè per estendere la cultura alle donne (come, nello stessa epoca, fece Pandita Ramabai in India). Girato con un alto budget, il film offre lo spunto per un’analisi del ruolo della donna in Indonesia.

Valentine: un film di “supereroi” indonesiani. Lo scorso 17 agosto, giorno dell’Indipendenza dell’Indonesia (1947), è uscito il film “Gundala” il cui supereroe affiancherà quelli della Marvel. Valentine segue la stessa via, con un’eroina mascherata. Inoltre, nel film sono manifesti i riferimenti al Pencak Silat, l’arte marziale indonesiana della quale il maestro Maurizio Maltese darà un saggio a Grosseto. Molte delle mosse della performance saranno anche nel film.

Battle of Surabaya: è il film che ha vinto più premi in assoluto tra tutti i film indonesiani. Un cartone animato su una pagina della storia non soltanto indonesiana ma di tutto il mondo, capace di spiegare anche gli scenari della seconda guerra mondiale. Realizzato da 200 studenti, è l’esempio delle immense opportunità professionali che l’università indonesiana offre agli studenti. Università aperta anche alla presenza di studenti italiani, come annuncia il messaggio che precederà la proiezione.

Le performance

Danze e musiche indonesiane.

L’Ambasciata di Indonesia mette a disposizione talentuosi artisti (ballerini e musicisti) appena arrivati in Italia. È una rara occasione per vedere la celebre danza “Lenggang Kipas”, con l’uso di ventagli, e una danza che arriva dalle isole Sonda, che furono teatro di acerrimi scontri tra olandesi e inglesi per il ricchissimo mercato della noce moscata e delle spezie. Nei prossimi giorni la stessa rappresentazione andrà in scena al Teatro Argentina di Roma.

Arti Marziali: Pencak Silat

Il maestro Maurizio Maltese, che ha portato e diffuso il Pencak Silat in Italia, si esibirà a Aurelia Antica Multisala. Il Pencak Silat è un’arte marziale indonesiana che oggi ha molto successo anche sul grande schermo: un esempio per tutti, nell’episodio di Star Wars “Il risveglio della forza” (2015). Ma anche ne “L’uomo dei Thai Chi” e in numerose altre pellicole. Maltese, che insegna anche alle Forze speciali italiane, è stato il primo a portare questa antica arte in Italia, come dimostrano anche le sue numerose pubblicazioni.