Adottate due varianti in sede di consiglio comunale che prevedono la trasformazione delle aree di verde pubblico in tessuto edilizio. Si tratta, nello specifico, della variante al regolamento urbanistico per le aree di verde pubblico- – e della variante al Ruc per la modifica della scheda normativa di via del Tiro a Segno. Le aree in questione saranno soggette ad interventi che porteranno beneficio alla città. “Come amministrazione- commentano il Sindaco, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, e l’assessore all’Urbanistica, Fabrizio Rossi- abbiamo il dovere di aiutare l’economia locale e gli imprenditori che intervengono creando posti di lavoro e sviluppo economico. E’ un momento di svolta e di crescita per Grosseto: rispetto ad altre città italiane siamo in controtendenza, dal momento che i dati dimostrano che il settore edilizio è in ripresa, a differenza dei dati nazionali. La nostra è una città che cresce, che si rinnova investendo nell’urbanistica e sul futuro”.
Gli interventi. La variante al Ruc per la modifica normativa via del Tiro a Segno prevede la realizzazione di due edifici residenziali a libero mercato in grado di rispondere alle esigenze abitative della città. Sarà prevista la realizzazione di 24 alloggi con l’inserimento di giardini che contribuiranno alla riqualificazione dell’area. L’intervento dovrà realizzarsi a stralci e il progetto dovrà prevedere la riqualificazione di un parco pubblico individuato dall’Amministrazione e l’allestimento di spazi per attrezzature sportive, percorsi pedonali e spazi di aggregazione. La trasformazione del verde pubblico in tessuto urbano delle aree verdi di dimensione non significativa tiene presente del fatto che lo standard di verde pubblico quantificato dal Regolamento è rispettato e risulta nettamente superiore alla soglia minima di 9 mq per abitante. Le zone individuate sono in via Caravaggio, nelle aree interne ed esterne della lottizzazione Il Borgo, delle aree nella zona Peep de L’ Alberino, lungo via Perù, in vai Cipro e lungo via Svizzera. Aree marginali e di difficile accessibilità per i cittadini, per lo più spazi verdi privi di interesse per la collettività, ma più volte richiesti dai privati al fine di meglio rendere più decorose quelle aree stesse. Sarà con gli eventuali e successivi bandi indetti dall’ufficio patrimonio che verranno puntualizzati i tempi e le modalità di dismissione.