Comune di Grosseto e Ordine dei dottori agronomi e forestali insieme per dialogare sulla gestione del verde urbano, sul superamento della fase della risoluzione delle sole emergenze e sulla pianificazione degli obiettivi a medio-lungo termine.
Questi i temi del recente incontro tra i due soggetti, nel corso del quale si è giunti alla conclusione di dotare la città di una pianificazione del verde urbano, sia in senso gestionale che impiantistico, e adottare un piano straordinario per la gestione della pineta costiera.
Il piano si dovrà basare sui turni di vita della alberature cittadine e sulle corrette modalità di sostituzione delle piante, da fare in base all’analisi delle criticità e tenendo conto dell’opportunità di reintrodurre in città nuovi impianti in compensazione.
“Siamo convinti che valga la pena investire in un verde di qualità – affermano il sindaco Antofrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore ai Lavori pubblici, Riccardo Megale -, sia incrementandolo sia mantenendo in salute quello esistente, cercando di correggere errori gestionali e impiantistici del passato. E c’è sintonia con l’Ordine nel considerare discriminante l’età delle piante nella pianificazione degli abbattimenti: ci sono alberi pericolosi perché ormai a fine vita ed altri collocati impropriamente in spazi inadeguati che devono essere sostituiti.”
Altro problema urgente da affrontare è quello delle pinete dove sono numerosi gli esemplari di pino, sia domestico che marittimo, secchi o con evidenti problemi fitosanitari.
“In questi casi sarebbero indispensabili interventi urgenti di abbattimento e distruzione delle piante morte e di quelle morenti – afferma Domenico Saraceno, presidente dell’Ordine – sia per motivi di profilassi fitosanitaria sia di prevenzione del rischio di crolli sulla sede stradale. È necessario passare da una gestione dell’emergenza ad una di programmazione complessiva: auspichiamo l’adozione di un piano straordinario per la gestione della pineta costiera, stimolando anche tutti gli Enti coinvolti nel processo di autorizzazione e gli altri proprietari, pubblici e privati, a prendere provvedimenti nelle aree non di diretta competenza del Comune.”
L’Ordine dei dottori agronomi e forestali ed il Comune proseguiranno la collaborazione, condividendo l’approccio metodologico suggerito dai tecnici.