Chiarimenti tecnici sulla piscina di via Lago di Varano

18 Febbraio 2020

Nessuna illegittimità nel bando, nessun ricorso da parte delle società che hanno partecipato e nessun disagio nel servizio offerto ai cittadini.

Le attività natatorie all’interno della piscina di via Lago di Varano proseguono regolarmente. L’impianto sportivo è, infatti, gestito attualmente sulla base di una ‘assegnazione provvisoria” in attesa del pronunciamento del Tar. Certa della bontà del bando, elaborato anche con il supporto degli esperti di Pa Mercato, l’amministrazione comunale ha voluto rivolgersi al Tar tenendo di conto il parere dell’Anac (organo consultivo) secondo il principio della trasparenza e del corretto svolgimento della procedura effettuata. Tale parere riguarda solo ed esclusivamente una clausola di natura tecnica a fronte di un bando complesso e articolato per una gestione di venti anni dell’impianto. Tra l’altro è allo studio del Parlamento una modifica del punto stabilito dal dlgs 50/2016 meglio conosciuto come codice dei contratti pubblici. L’amministrazione non ha assegnato in maniera arbitraria al soggetto aggiudicatario e neppure era tenuta a assegnare al secondo classificato nel bando la piscina. In attesa della decisione del Tar, chiamato a pronunciarsi solo su quel punto specifico, è stata garantita ogni attività nella piscina di via Lago di Varano, dove, già da subito, l’ente (tutti i grossetani) risparmieranno le spese delle utenze (che ammontano a circa 200mila euro annui) che sono a carico del gestore fino al giugno 2021. In conclusione, i benefici per tutti in termini di spesa sono già iniziati e dopo la decisione del TAR saranno ancora più copiosi. Nel dettaglio ecco alcune informazioni relative ai benefici per la città: la gestione ventennale al nuovo soggetto permette un risparmio effettivo per l’Ente di 180 mila euro di spese annuali sulle utenze che, quindi, non saranno più a carico del Comune ma del gestore. Gestore che, inoltre, effettuerà 330mila di lavori efficientamento energetico e verserà un canone di 50mila euro all’anno.