La settima nazionale dedicata alla Protezione civile è servita – tra le altre cose – a affrontare una materia che sta particolarmente a cuore al sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, alla sua giunta e a tutta la struttura: il nuovo Piano di Protezione civile per cui procede speditamente l’iter di adeguamento. “Il 29 novembre del 2019 il Consiglio comunale aveva approvato il Piano di Protezione civile del Comune di Grosseto – dicono il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore con delega Fausto Turbanti -. In quell’occasione si era deciso al contempo di attivare un gruppo di lavoro intersettoriale che fin da subito lavorasse per apportare ulteriori modifiche resesi indispensabili a seguito degli episodi calamitosi del 2019 e allo stesso tempo anche a seguito dei lavori di rafforzamento realizzati dalla Regione Toscana sugli argini dell’Ombrone. A rafforzare questo passaggio è stato assegnato anche un incarico tecnico esterno ad un consulente che si occupasse della procedura, di cui oggi si è discusso in Prefettura, in occasione della settimana nazionale della Protezione civile”.
Tra le modifiche principali apportate dal Comune al Piano ci sono:
– il criterio di valutazione dell’emergenza si baserà, non più sul livello dell’acqua al berrettino, ma bensì sulla valutazione specifica fatta dai tecnici del Genio Civile che effettuano il servizio di monitoraggio dell’andamento della piena sull’argine e eventuali rischi di rottura dell’argine stesso.
il Comune di Grosseto si è dotato anche di un nuovo sistema di valutazione – software di cartografia Gis (Geographic information system) – che metterà in relazione la classificazione delle zone di rischio con gli aspetti legati alla densità della popolazione (numero dei residenti per zona e per abitazione) e ai dati anagrafici (per esempio età e composizione del nucleo familiare).
“Sono modifiche epocali per il nostro territorio – spiegano il sindaco Vivarelli Colonna e l’assessore Turbanti – e che andranno a definire gli interventi e i provvedimenti da prendere sulla base delle situazioni che si presenteranno nelle singole emergenze, in particolare senza basarsi su limiti definiti da Piano di Protezione civile stesso, ma secondo parametri che tengono conto degli specifici casi, rendendo quindi gli interventi più efficaci e puntuali. In particolare sarà data massima attenzione al rischio di rottura dell’argine che sarà valutato dai tecnici del Genio Civile presenti sul posto. Il tutto a massima tutela della cittadinanza nei casi di rischio, così come dei centri abitati e di tutto il patrimonio, pubblico e privato. Adesso, a seguito della condivisione con la Prefettura, continueranno e saranno attivati tutti i passaggi di condivisione necessari e previsti in questi casi, ad esempio con il Genio civile, la Protezione civile regionale e locale, e le Istituzioni interessate, per arrivare così all’integrazione del Piano”.