Un tuffo indietro nel tempo, passando in rassegna le figure femminili che hanno lasciato un segno nella storia dell’archeologia. Così, in occasione dell’8 marzo, ricorrenza internazionale dedicata alla donna, il Museo archeologico e d’arte della Maremma con il sostegno dell’Assessorato alle Pari opportunità del Comune di Grosseto e la Commissione Pari opportunità comunale, presenta “Archeologia in rosa”. Sarà una giornata dedicata al tema dell’archeologia femminile, raccontato in una conferenza a ingresso libero che si terrà alle 16.30 nella saletta al piano terra del Maam. Per l’occasione, il museo offrirà a tutte le sue ospiti l’ingresso gratuito al museo, che seguirà orario di apertura straordinaria pomeridiana dalle 16 alle 18. All’incontro saranno presenti le autorità istituzionali.
“Dedicare la giornata internazionale della donna al ruolo delle figure femminili che si sono fatte spazio nel mondo dell’archeologia è un modo per sensibilizzare la cittadinanza a un tema importante- commenta il sindaco, Antonfrancesco Vivarelli Colonna-. Le figure del passato insegnano. Ci permettono di non dimenticare ciò che è stato sacrificato per lottare per i diritti che oggi sembrano scontati e di prendere spunto proprio dal passato, per proseguire in direzione di una maggiore uguaglianza di genere. Ringrazio a nome dell’Amministrazione tutte le figure che hanno reso possibile l’iniziativa”. “Il tema della parità di genere- aggiunge l’assessore alle Pari opportunità, Chiara Veltroni- abbraccia innumerevoli sfaccettature. Una di queste è il ruolo delle donne archeologhe del passato che negli ultimi 150 anni di storia hanno portato avanti battaglie per ottenere uguaglianza di diritti. Questa è una testimonianza forte di come il cammino verso la parità tragga le sue origini in tempi remoti, e di come la parità si raggiunge anche attraverso l’archeologia”. Anche il presidente della Commissione delle Pari opportunità del Comune, Federica Frusoni dice la sua a riguardo: “L’iniziativa- commenta- è partita dalla Commissione Pari opportunità comunale, che ha trovato un’ottima collaborazione da parte delle archeologhe del museo. Siamo felici di poter avviare questa collaborazione che dà il giusto riconoscimento al lavoro delle donne che spesso, nel tempo, è rimasto nascosto dietro ad altre figure maschili. Siamo lieti di questa collaborazione, che speriamo possa proseguire in futuro”.
La conferenza. Nel corso della conferenza, si ripercorreranno le fasi dell’integrazione delle donne nella disciplina archeologica negli ultimi 150 anni. Si parte dal periodo di transizione che va dalla scienza antiquaria alla nascita dell’archeologia moderna, presentando donne come Ersilia Caetani Lovatelli, nobildonna della società romana, l’americana Esther Boise Van Deman e la russa Raissa Calza, entrambe impegnate in importanti scavi a Roma e Ostia antica, le italiane Medea Norsa, papirologa, e l’etruscologa Luisa Banti. L’excursus prosegue dagli anni ’70 ai giorni nostri, momento in cui le archeologhe raggiungono nella professione incarichi direttivi e posizioni di rilievo: è il caso di Clelia Laviosa, ispettrice della Sovrintendenza alla quale si devono i ritrovamenti a Roselle delle statue che sono esposte al museo. Alla conferenza, seguirà una visita guidata dei cicli statuari di Roselle e, per omaggiare i partecipanti, sarà consegnata una piccola guida del museo della collana “Viaggio nei musei della Maremma” a cura di Andrea Semplici, realizzata dalla Rete museale provinciale della Maremma.