Stando ai dati dello scorso anno, a Grosseto i bambini accolti dai nidi comunali sono stati 280, mentre quelli accolti dai nidi privati 323, per un totale di 603 bambini. L’obiettivo è che, scontando le rette a carico delle famiglie, il numero delle iscrizioni possa crescere.
Possono richiedere il contributo i nuclei familiari con bambini residenti in Toscana, con un’età fino a 3 anni e con Isee fino a 35.000 euro. Lo sconto della Regione viene riconosciuto per i nidi, ma anche per spazi gioco e servizi educativi in contesto familiare.
La misura della Regione integra il contributo Inps “Bonus nido nazionale”, concesso a rimborso. Lo sconto regionale Nidi gratis verrà applicato per la quota che eccede il rimborso Inps (272,72 euro per Isee fino a 25 mila euro e 227,27 per Isee fino a 35 mila), fino a concorrere all’intero ammontare di una retta mensile massima di 800 euro. Ciascuna famiglia potrà beneficiare fino ad un massimo di 5.800 euro per 11 mesi (settembre 2023-luglio2024).
Si può presentare domanda sull’applicativo regionale dalla fine del mese di maggio fino alla fine del mese di giugno. Entro il 10 agosto la Regione approverà il decreto con l’individuazione dei beneficiari e l’assegnazione delle risorse a Comuni e Unioni di Comuni.
Tutte le informazioni sono reperibili al link:
http://www.regione.toscana.it/nidigratis
“Si tratta di un’attenzione speciale che l’Amministrazione comunale vuole offrire ai suoi cittadini più piccoli – commentano il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore all’Istruzione Angela Amante – L’adesione alla misura regionale migliorerà l’accesso ai servizi educativi per la prima infanzia. L’educazione e la cura nei primi anni di vita pongono le basi per un successivo apprendimento e rappresentano un investimento efficace nell’istruzione e nella formazione. Sostenere l’accoglienza dei bambini nei servizi educativi per la prima infanzia permette di conciliare vita familiare e vita professionale, favorendo l’inserimento o il re-inserimento nel posto di lavoro da parte delle madri e promuovendo per tutti i bambini il diritto all’accesso ai servizi educativi, con particolare riguardo anche alla promozione delle pari opportunità”.