In vendita non ci sono solo porzioni di aree urbane e di verde, ma anche la titolarità di diritti edificatori: una grande novità. Il Consiglio comunale di oggi – lunedì 31 maggio – ha approvato l’aggiornamento e l’integrazione del Piano delle alienazioni.
Quattro sono le principali novità che si trovano nel documento aggiornato. La prima riguarda le variazioni del frazionamento del verde pubblico in vendita sulla base delle alienazioni avvenute nel corso degli ultimi mesi. C’è poi la vendita di un tratto di area urbana adiacente a via Pisa (390 metri quadrati dal valore di 19.500 euro) su cui esiste il diritto di prelazione e la messa all’asta di uno spazio verde, sempre nella stessa zona, per cui non esiste invece il diritto di prelazione (370 metri quadrati per un valore a base d’asta di 6.660 euro). Nel Piano delle alienazioni finisce anche un’area urbana nel quartiere Oliveto, in via Arcidosso: 180 metri quadrati, per un valore di 4.752 euro, con diritto di prelazione.
Infine, ed è novità oltre che nell’integrazione anche per la scelta, la vendita di una capacità edificatoria di 939 metri quadrati di superficie utile lorda (con un valore a base d’asta di 281.889 euro) che – se troverà imprenditori e professionisti interessati – segnerà un cambiamento nella gestione delle alienazioni e permetterà all’Amministrazione di vendere non solo aree fisiche ma anche la titolarità di diritti edificatori (quindi elementi “astratti”) di cui il Comune è titolare.
“E’ la prima volta che avviene in questa Amministrazione comunale – dicono il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore ai Lavori pubblici Riccardo Megale – e crediamo che possa essere una opportunità sia per il Comune di Grosseto, che potrà integrare il Piano delle alienazioni (le cui risorse sono utili a finanziare investimenti che altrimenti sarebbero impossibili), sia per gli imprenditori che potranno ottenere la titolarità di titoli edificatori indispensabili per la realizzazione dei loro progetti. Nel caso specifico questa capacità edificatoria di 939 metri quadrati di superficie utile lorda era entrata in possesso del Comune da un privato ed era rimasta improduttiva fino all’ingresso di questa Amministrazione che ha trovato questa soluzione, ma in futuro potrebbe essere il Comune stesso a individuare altre situazioni simili in cui la titolarità di diritti edificatori possa essere messa in vendita”.