La stagione teatrale dei Teatri di Grosseto organizzata dal Comune con la Fondazione Toscana Spettacolo onlus alza il sipario: sabato 2 e domenica 3 novembre al Teatro degli Industri c’è “La Locandiera” con Sonia Bergamasco. E non solo: domenica 3 novembre alle 18.15 nel ridotto del teatro è in programma l’incontro con la compagnia (ingresso libero). I biglietti degli spettacoli sono a disposizione online (www.comunegrosseto.ticka.it) oppure due ore prima dell’inizio al botteghino del teatro. La campagna abbonamenti è stata un successo: in tutto sono state 880 le persone che hanno acquistato i carnet, 180 di questi sono ragazzi dei licei cittadini ma anche degli istituti tecnici.
«Si è conclusa lunedì 28 ottobre la campagna abbonamenti – dichiara l’assessore alla Cultura, Luca Agresti –, e anche quest’anno il riscontro è stato molto positivo, con tanti ragazzi che hanno acquistato i pacchetti a loro dedicati e l’ingresso di nuovi abbonati. Tutto questo conferma le scelte fatte assieme alla Fondazione Toscana Spettacolo e con il settore Cultura dell’ente comunale, che ringrazio. La proposta anno dopo anno cresce e si amplia con tante iniziative correlate, come gli incontri con le compagnie e i laboratori organizzati con l’associazione Escargot. Non resta quindi che vivere la stagione teatrale che durerà fino ad aprile. Buona stagione a tutti!». E a dar vita alla stagione teatrale insieme al Comune è Toscana Fondazione Spettacolo onlus.
«Siamo molto soddisfatti – sottolinea la presidente della Fondazione Toscana onlus, Cristina Scaletti – che gli spettatori mostrino apprezzamento per il lavoro che condividiamo con l’Amministrazione comunale nella realizzazione della stagione dei Teatri di Grosseto. L’auspicio è che la platea continui ad ampliarsi e che la nostra proposta culturale continui a stimolare l’interesse del pubblico».
E sabato e domenica l’inaugurazione è affidata ad un classico del teatro italiano, “La locandiera” di Carlo Goldoni, con Sonia Bergamasco: la regia è di Antonio Latella ed insieme all’attrice sul palco ci sono Marta Cortellazzo Wiel, Ludovico Fededegni, Giovanni Franzoni, Francesco Manetti, Annibale Pavone, Gabriele Pestilli, Marta Pizzigallo. La produzione è del Teatro Stabile dell’Umbria.
Testo tra i più fortunati e rappresentati di Carlo Goldoni, La locandiera secondo Antonio Latella verte intorno al tema dell’eredità che è il punto cardine di tutto. Latella spiega: «Mirandolina seduta sul letto di morte del padre riceve in eredità la Locanda, ma anche l’ordine di sposarsi con Fabrizio, il primo servitore della Locanda. Credo che Goldoni con questo testo abbia fatto un gesto artistico potente ed estremo, un gesto di sconvolgente contemporaneità: innanzitutto siamo davanti al primo testo italiano con protagonista una donna, ma Goldoni va oltre, scardina ogni tipo di meccanismo, eleva una donna formalmente a servizio dei suoi clienti a donna capace di sconfiggere tutto l’universo maschile, soprattutto una donna che annienta con la sua abilità tutta l’aristocrazia. Scegliendo alla fine il suo servitore come marito, fa una scelta politica, mette a capo di tutto la servitù». Sonia Bergamasco dà vita a una Mirandolina differente da quella che la tradizione ha spesso proposto, sottolineando la profondità dell’approccio goldoniano. «Spesso noi registi – continua Latella – abbiamo sminuito il lavoro artistico culturale che il grande Goldoni ha fatto con questa opera, la abbiamo ridimensionata, cadendo nell’ovvio e riportando il femminile a ciò che gli uomini vogliono vedere: il gioco della seduzione. Goldoni, invece, ha fatto con questo suo testamento, una grande operazione civile e culturale. La nostra mediocrità non è mai stata all’altezza dell’opera di Goldoni e, molto probabilmente, non lo sarò nemmeno io. Spero, però, di rendere omaggio a un maestro che proprio con Goldoni ha saputo riscrivere parte della storia teatrale italiana: parlo di Massimo Castri».
Per informazioni 334 1030779 o info@teatridigrosseto.it.