A Grosseto la prima classe ecocompatibile d’Italia

4 Novembre 2019

Il primo prototipo italiano di classe ecosostenibile è a Grosseto: l’ufficio Ambiente ha, infatti, ideato e avviato la sperimentazione per la sostituzione dell’arredamento scolastico con elementi in materie riciclate.
Al rientro dalle prossime vacanze natalizie, 7 classi delle scuole medie cittadine troveranno in aula banchi, sedie e scaffali completamente nuovi ma realizzati con materie rigenerate. Per ognuno degli istituti comprensivi della città, sono state estratte a sorte altrettante classi che saranno perciò interessate dalla sperimentazione.
“Siamo orgogliosi di essere i primi in Italia a poter vantare questa idea – commenta Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto -: è il proseguo naturale di quella che abbiamo con fierezza chiamato la rivoluzione dei rifiuti che, oggi, fa un ulteriore salto di qualità. I nostri ragazzi capiranno che la plastica può tornare ad avere una nuova vita. Continua così il nostro impegno nella divulgazione delle corrette pratiche ambientali nelle scuole elementari e medie della nostra città che fino ad oggi ha coinvolto oltre 3mila studenti per sensibilizzare le giovani generazioni ad abitudini che realmente possono fare la differenza nella salvaguardia del pianeta”.
Gli arredi sono assemblati con materiale derivante dalla trasformazione dei rifiuti differenziati: questo approccio permette di sottrarre materia vergine al pianeta e, al contempo, di dare un messaggio forte e coerente in termini di sostenibilità ambientale.
La materia con cui sono realizzati gli arredi scolastici provengono da Revet, azienda manifatturiera che gestisce il riciclo delle plastiche miste attraverso l’impianto di produzione dei profili destinati principalmente all’arredo urbano e attraverso l’impianto di produzione di granulo. Le plastiche miste processate derivano da imballaggi post-consumo, principalmente dagli imballaggi da generi alimentari.
“Una corretta raccolta differenziata consente il reimpiego di prodotti che altrimenti andrebbero ad incrementare la mole dei rifiuti – spiega Simona Petrucci, assessore all’Ambiente del Comune di Grosseto -: così facendo, si rende concreto il concetto di seconda vita e di rigenerazione. Possiamo quindi parlare di reale attuazione di quella che viene chiamata economia circolare: il nuovo oggetto è composto, infatti, da materia trasformata e immessa nel mercato con una nuova e diversa vita”.