Molta confusione e forse tanta inutile strumentalizzazione riguardo al Regolamento per la tutela ed il decoro del patrimonio culturale e delle attività del centro storico che sarà discusso domani nell’ultima seduta del 2018 del Consiglio comunale.
In particolare, chiariamo fin da subito che non c’è nessun proibizionismo, nessuna battaglia illiberale. Chi afferma il contrario non conosce, evidentemente, la differenza tra vendita e somministrazione di bevande alcoliche: chi andrà a cena in un ristorante del centro storico potrà tranquillamente ordinare un Morellino con il cinghiale in umido. Così come chi vorrà finire la serata in un bar di piazza del sale potrà sorseggiare un gin tonic.
La somministrazione di bevande alcoliche nel centro storico di Grosseto, quindi, non ha subito nessuna limitazione.
Limitazione che invece sarà introdotta per la sola vendita e per l’asporto di alcol per negozi di alimentari o esercizi di vicinato dopo le ore 21 (i quali di solito a quell’ora sono già chiusi) e per l’asporto in tutti gli altri tipi di esercizi tra le 21 e le 6 del mattino.
La ratio del regolamento è, quindi, evitare che durante le ore notturne ci siano persone che circolino in centro storico con alcol in bottiglie di vetro acquistate in bar o ristoranti.
L’opposizione usa a sproposito un comma di un articolo decontesualizzandolo ed evitando accuratamente, ad esempio, di riportare la chiara deroga espressa: “ad eccezione del servizio al tavolo”.